"Ehi, c'è Sanremo! Il festival della lobotomia, non puoi perderlo! C'è pure la satira quest'anno" questo è grosso modo quanto mi ha detto un amico ieri.
Mannaggia mi sono perso le prime 3 puntate!
Però, per fortuna, c'è Youtube. Mi sono recuperato il pezzo che ha fatto brillare gli occhi a questo amico (e, son convinto, a tanti altri).
Il pezzo si chiama "Ti sputtanerò" e l'hanno cantato Luca e Paolo.
Elogi a destra e, soprattutto, elogi a manca. Ho pure sentito al TG1, da un sudatissimo Mollica, che Luca e Paolo sono amati dall'87% degli spettatori (praticamente la stessa percentuale di quelli che amano Berlusconi secondo Minzolini).
La canzone l'ho sentita un paio di volte. Nella prima ho pensato "Ehi, ma questi dicono cose dure contro Berlusconi. A Sanremo per giunta. Che coraggio". Poi l'ho risentita prestando un po' di attenzione al testo. Mi ero sbagliato. Molto sbagliato.
Il pezzo è un mix di luoghi comuni, banalità e leccate di culo manco troppo velate a Berlusconi e soci.
Vediamo un po' di analizzare il testo.
Paolo (nella parte di Berlusconi)
Ti sputtanerò al "Giornale" andrò con in mano foto dove tu sei con un trans. Le consegnerò le intercettazioni e alle prossime elezioni sputtanato sei.
Luca (nella parte di Fini)
Ti sputtanerò con certi filmini che darò alla Boccassini dove ci sei tu. E le mostrerò donne sopra i cubi e ci metto pure Ruby che ti fotterò. E se Emilio Fede non si vede ce lo aggiungo col Photoshop.
Bene. Piccole annotazioni: non esiste alcuna foto di Fini con un transessuale. Quindi fare il parallelo tra filmati con un trans e l'affaire-Ruby è assurdo, stupido e qualunquista.
Il richiamo fatto da questi due soggetti a Ilda Boccassini, paragonata nientepopòdimenoche a "Il giornale" (di proprietà della famiglia Berlusconi), suggerendo quindi che la PM sia schierata con Fini (la linea da seguire sarebbe "Toga rossa", ma per esigenze di copione è stato cambiato il ruolo) è inqualificabile. Dulcis in fundo il bel suggerimento che sia tutta una montatura fatta con il Photoshop. Ottimo, Capezzone non saprebbe far di meglio.
Luca (nella parte di Fini)
Ho già sentito Lele Mora che dichiara cosa? Tutto
Paolo (nella parte di Berlusconi)
Ti sputtanerò sarà un po' il mio tarlo con la casa a Montecarlo dei parenti tuoi mogli e buoi tutti tuoi
Luca (Fini)
E ti sto sputtanando dove? In questura pure? Porto anche la Santanché.
Il parallelo tra la supposta scorrettezza fatta dal fratello della compagna di Fini (che non vede Fini imputato) e quanto accaduto in questura (secondo l'ipotesi d'accusa: concussione. Reato che prevede pene durissime per chi lo commette e che vede Berlusconi imputato) per farla chiudere a "pari e patta" è un colpo di genio che poteva venire in mente anche a Cicchitto, per dire.
Paolo (Berlusconi)
Le ragazze stanno dalla parte mia e so che mi sostengono se l'affitto in via Olgettina è intestato a me. Tuo cognato già lo sai, io lo dimostrerò, che la casa al Principato appartiene a lui (lo so).
Ennessimo parallelo curioso: pagare l'affitto a decine di mignotte è come avere un "cognato" che potrebbe aver commesso delle scorrettezze.
Luca (Fini)
Ti sputtanerò farò l'inventario con Noemi e la D'Addario dei festini tuoi
Paolo (Berlusconi)
ti sputtanerò dirò a D'Agostino che tua suocera e Bocchino han gli inciuci in Rai.
Entrambi fatti veri. Unico parallelo sensato dell'intera vicenda. Probabilmente nessuno dei due fatti nasconde reati ed entrambi sono fatti deprecabili dal punto di vista morale. Piccolo particolare: non è stato Fini a svelare il rapporto tra Berlusconi e Noemi Letizia e Patrizia D'Addario.
Luca (Fini) + Paolo (Berlusconi)
E se tu intercetti la Nicole Minetti c'è Ghedini che intercetterà te.
Fini non ha mai intercettato nessuno nè Ghedini può intercettare. Quindi è un luogo comune.
Paolo (Berlusconi) + (Luca (Fini)
Ti sto sputtanando dove? Da Santoro quando? Ora. Chiamo. Ti sputtanerò. Non mi butti giù.
Luca (Fini)
Sì ma il 6 aprile in aula ci vai solo tu.
E questo cosa vorrebbe dire? Di cosa dovrebbe rispondere in tribunale Fini? Dei supposti reati commessi dal "cognato"? Non è così che funziona la giustizia in Italia. Non siamo ancora alla responsabilità famigliare allargata. Magari sarà per la prossima riforma della giustizia.
E questa sarebbe la satira libera e dura? Sembra un collage delle dichiarazioni di Capezzone e Gasparri mischiate in un testo scritto da Apicella (se solo fosse in grado).
Fortunatamente questa sera c'è stato un grande autore satirico, molto caustico e inviso al potere: uno che, per dire, è riuscito (senza vomitare) a prendere in braccio Mastella e baciarlo in pubblico. Per dire quanto è duro.
Ora mi recupero pure quello su Youtube.
Bye bye.
Dio ti benedica!
RispondiEliminaDio ti stramaledica. So che lo preferisci.
RispondiEliminaE che cosa ti aspettavi dal festival di Sanremo??
RispondiEliminaDella satira vera??
Nella reggia del qualunquismo e della mediocrità??
E da due dipendenti di Silvio??
Pensavo fossi meno ingenuo!!
Il problema non è cosa mi aspettassi: è cosa mi è stato offerto. E cosa è piaciuto un sacco ad alcuni che sono così contrari a B. che ogni singola critica la prendono come una manna dal cielo e la condividono sulla loro bacheca Facebook corredata da sonore risate.
RispondiEliminasceondo me sono stati molto furbi: di primo impatto sembra proprio una satira. Se la si analizza come avete fatto voi però diventa inattaccabile da perte degli interessati; risultato: una velata "sputtanata" in mondovisione che fa riflettere molta gente e non mette nelle rogne chi l'ha fatta.
RispondiEliminaAspettarsi della vera satira da un programma liturgico, ingessato, istituzionale come il f. di s.Remo, trasmesso per di più da una rete ossequiosa del vaticano e compiacente alla compagine governativa è come pretendere di vedere il papa che patrocina e presenta un concerto di death metal.
RispondiEliminabah, trovo l'analisi abbastanza "inutile", certe cose passano e devono passare a stomaco non dopo attenta e infinita analisi al dettaglio. non è così che funziona la comunicazione.
RispondiEliminace ne fossero di luca e paolo in prima serata su rai uno, l'obiettivo della cosa era mettere in ridicolo mimì e cocò, e credo che sia più che riuscita.
indipendentemente dalle sottigliezze che hai fatto notare quello che emerge è un rapporto disturbato tra i 2 interessati, sempre totalmente lontani dalla politica vera e dalla gente. i 2 principali esponenti italiani litigano manco fossero ridge e brook (questa la rubo a Renzi), e la politica è diventata ormai uno sputtanamento continuo.
per me, mission accomplished.
ma pensate a vivere invece di stare a guardare sempre il pelo nell' uovo.. mi fate pena !
RispondiEliminacompletamente d'accordo
RispondiEliminae la seconda puntata in cui fanno satira sull'opposizione rimarcando la storia dei buoni e cattivi? come se fossero i primi che fanno satira su saviano
RispondiEliminaGrande Kra!
RispondiEliminaMolto divertente poi leggere:
Paolo (Berlusconi)...
pure nel tuo blog gli para il culo
A me neanche al primo impatto è sembrata satira, e nemmeno umorismo, mi è sembrata solo una cosa del tutto evitabile, avessero davvero voluto portare la satira sul palco dell'Ariston avrebbero dovuto fare l'imitazione di Mike Bongiorno.
certa satira dovrebbe essere realtà... come quella di vauro dove ogni treddue un politico (molto gettonato B) si becca come minimo un fracco di mazzate
RispondiEliminaNon ho apprezzato l'analisi della canzone. Chi dice che sia satira? Non mi pare che Luca e Paolo si siano travestiti da nuovi Luttazzi o nuovi Guzzanti. Hanno cantato una canzone nella quale cercano di mettere in ridicolo l'atteggiamento puerile che certe vicende politiche stanno rendendo palese. Vedere una leccata di culo al premier andando a scomporre ogni singola frase mi sembra una pura speculazione dietrologica, intellettualmente onanistica. Personalmente apprezzo il tentativo di andare fuori dai soliti schemi del festival. Ciò che penso di queste critiche è che vedere San Remo diverso dal solito polpettone per anziani nostalgici spaventa i cosiddetti antagonisti alternativi italiani.
RispondiEliminaChi dice che sia satira?
RispondiEliminaVediamo un po':
Ti sputtanerò, pezzo di grande sagacia e satira politica cantata ieri sera (Net1news)
Mazza richiama Luca e Paolo: "La satira sia bipartisan a Sanremo". (Dichiarazione testuale)
Luca e Paolo hanno fatto satira nei confronti del Presidente Berlusconi (Leggoonline)
Mazza: "Satira graffiante" (Dichiarazione testuale).
Devo continuare?
Non serve vestirsi da Luttazzi o Guzzanti per dire fatti reali, basta persino vestirsi da coglioni come me.
Non è una "speculazione dietrologica" (per altro "onanistica") è una "analisi logica" del testo (la insegnano alle elementari, no?).
Poi si può confrontare quest'analisi del testo con quanto è avvenuto in realtà... e il gioco è fatto.
Se, per te, sparare luoghi comuni per mandare tutto in vacca è "diverso dal solito polpettone" sono molto felice per quello che, di solito, vedi in TV.
Io penso che un pezzo del genere, e lo ripeto, sembra scritto da Apicella+Capezzone.
Ma se per te è un capolavoro, non posso che prenderne atto e complimentarmi con gli autori: a qualcuno è piaciuto.
Comunque il punto è un altro "non ho apprezzato l'analisi della canzone"... Io esprimo solo un punto di vista, ma cerco di basarlo su dati il più possibile oggettivi.
Ho fatto delle forzature nell'analisi?
Quali?
Ci son delle frasi che potevano essere interpretate in altro modo?
Quali?
Altrimenti la critica "io non sono d'accordo", per quanto legittima, appare un briciolo scadente.
Saluti.
Io sono d'accordissimo con la tua analisi.
RispondiEliminaAnche solo mettere sullo stesso piano Berlusconi e Fini è privo di senso: Fini, allo stato attuale, non è indagato né ha commesso alcun reato.
Berlusconi ha quattro processi attualmente in corso e non per colpa di Fini.
Questa non è satira, è qualunquismo.
Il qualunquismo da "Il Giornale" quando mette sullo stesso piano Vendola nella spiaggia per nudisti (non è reato) e Berlusconi che va a prostitute (è reato).
Sul fatto che non sia Satira sono d'accordo. Casomai, in questo caso, avresti dovuto sottolineare lo sproloquio giornalistico al riguardo, a mio avviso, non Luca e Paolo. Quest'ultimi mi sembrano avere semplicemente fatto una canzone (che non ho neanche apprezzato, non vedo tu dove abbia letto nel mio post questa cosa)che descrive perfettamente il clima farsesco attuale, presente nella nostra situazione politica. Il loro intento è proprio QUALUNQUISTA, come giustamente scrivi, non certo una analisi della situazione politica (compito che infatti non spetta a loro) non credo proprio che avessero pretese realistiche sulle vicende. Il tuo fare una prosa di una burla Sanremese mi sembra eccessivo e fattelo dire, piuttosto spocchioso; un atteggiamento radical chic che ha fatto il suo tempo. La novità registrata dalle persone (e che tu sembri non voler capire) è il portare questi temi su Rai uno, solitamente un canale servile; soprattutto al festival di San Remo. Alle elementari, oltre all'analisi logica, insegnavano anche a ridere, ma probabilmente eri assente per scrivere qualche lettera indignata alla Rai sul fatto che Topo Gigio parlasse, atteggiamento che solitamente non appartiene ai topi.
RispondiEliminaIn effetti, Edoardo, penso tu abbia ragione. Devo essermi perso la lezione che insegnava a ridere di Luca e Paolo alle elementari (oppure me la sono dimenticata col tempo, chissà), perché quello che provo sentendo quella canzoncina è compassione verso l'arte.
RispondiEliminaIl mio riferirmi al "ridere" era platonico, personalmente non ho riso, non mi sono divertito e la canzone non mi è sembrato niente di che. L'unico fatto che mi ha stupito è vederla al festival di San Remo, su Rai 1. Riconosco che ho apprezzato, se non la forma e il contenuto, l'intento populistico, non conforme al servilismo imperante dell'era Berlusconi. Non ho capito la tua compassione verso l'arte, non mi sembra nessuno abbia mai bestemmiato facendo questo accostamento,
RispondiEliminasaluti
1/2 L'analisi è incompleta. Non si può analizzare questa cosa solo "per testo". I movimenti contano, il contesto, l'intonazione della voce e tutte quelle cose che non si possono descrivere in due parole contano ENORMEMENTE.
RispondiEliminaQuindi fermarsi alle parole è superficiale, il che è evidentemente un paradosso vista la minuziosità (a tratti maniacale) di questa analisi. Poi può piacere o non piacere, de gustibus.
2/2 Un consiglio, riguardatelo ancora, usando di più gli occhi. Così come ti consiglio di dare un'occhio anche agli altri loro interventi, così vedrai che non ci sono andati leggeri ad esempio con il ministro dell'offesa. Senza contare la citazione di Gramsci: quell'"io odio gli indifferenti" che mai come oggi dovrebbe essere sputato in faccia a un certo elettorato becero
RispondiEliminaConcordo con Kra.
RispondiEliminaPiù o meno così ho commentato, pure io.
@anonimo: magari fosse così. Temo che il messaggio "finale" che passa sia sempre lo stesso. Quello distorto.
Premettendo che Luca e Paolo non mi fanno ridere. Io li ho trovati comunque "pesantucci" in alcune battute.
RispondiEliminaMa per me il problema non è il loro essere o non essere qualunquisti. Luca e Paolo fanno semplicemente il loro lavoro e ciò che dicono si adatta perfettamente al contesto in cui si trovano. Se tu guardi Sanremo, non puoi sicuramente aspettarti chissà quale satira, mi pare ovvio. Semmai solo una comicità spicciola e qualunquista. Da giullari o padri di famiglia.
Il vero problema è che anche quando ci sono andati "pesantucci", la reazione della gente in sala, la reazione del telespettatore a casa, la reazione di chi li ha ascoltati è sempre stata una e una sola: RIDERE.
Ecco. Se il popolo RIDE e basta cosa vuoi criticare? Cosa vuoi sperare più?
Benigni.
Benigni ha una cultura nettamente superiore rispetto alla media di tutta la gente che era presente a Sanremo quella sera e anche alla media generale. Ma anche lui si è dimostrato più volte incoerente nelle sue scelte.
E' bello ascoltare la sua cultura, ma è altrettanto vomitevole sentirlo mentre elogia il nostro Paese e canta l'inno di Mameli. Un inno sanguinario di cui non vado fiera.
Aurora.
Diocan finalmente qualcuno che lo dice.
RispondiEliminaArticolo sacrosanto! La satira qui la possiamo misurare con la reazione dei giornali (tele e non). Questa canzone rientra nella categoria "facciamo finta che sia satira così dimostriamo che c'è libertà di parola", dunque i giornali ne parlano e straparlano perché torna sempre utile. Ma così è troppo facile ragazzi! :D
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