04/10/11

Vasco Berlusconi


Questo post è da intendersi come "finta satira sotto cui si nasconde la volontà di offendere e diffamare". Spero apprezzerete l'onestà e mi eviterete beghe legali.

Ci son poche persone che odio più di Silvio Berlusconi, una di queste è senza dubbio Vasco Berlusconi.

Il target cui si riferiscono è lo stesso, con risultati molto simili.
Entrambi hanno chi li venera a prescindere da ciò che hanno fatto;
entrambi hanno chi nega che abbiano fatto delle cose che in realtà è palese (quando non documentato) abbiano fatto;
entrambi hanno seri problemi con chi li critica (ed entrambi hanno una certa difficoltà ad accettare questo fatto).
E chi li critica subisce da chi li venera lo stesso trattamento: "Lui alla sua età scopa ancora", "Vorresti avere i soldi che ha lui", "La gente è con lui", "Ha X milioni di persone che lo seguono, tu no, quindi fanculo, frocio, e tagliati i capelli e la barba." (forse con l'ultima ho personalizzato un po' troppo).
Il rocker di Zocca (come lo chiamano quelli che si intendono di musica siccome riuscivano a fare 4 su 7 nelle canzoni da azzeccare a Sarabanda - roba che neppure grandi intenditori come l'Avvocheto o l'Uomo Gatto) è recentemente diventato uno di famiglia nel Pianeta Berlusconi (al secolo "gli artisti italiani che piacciono ai minorati mentali").
Da quando ha scoperto Facebook s'è messo in testa di essere un grande comunicatore (proprio come quell'altro là). E allora comunica. Non a reti, ma a bacheche unificate.
I suoi proverbiali "clippini" (cfr. con le "videocassette" del venditore brianzolo) sono oramai uno stillicidio quasi quotidiano in cui lo vediamo sempre più emaciato, sempre più rincoglionito e sempre con meno cose da dire (cfr. con... vabbe' famo a capisse).
Ha iniziato forte: "Mi ritiro", anzi no, "Non l'ho mai detto, sono stato frainteso" (mi ricorda qualcuno). Poi "Vivo grazie ad un cocktail di farmaci" poi "Non è vero. E' la stampa che travisa! Ogni tanto prendo un'aspirina. A volte la smezzo col mio gatto". Poi una lunga sequela di nulla cosmico. Addirittura s'è ridotto ad una battaglia contro il parigrado Gasparri!
L'altra notte delirava a proposito del fatto che fosse giusto guidare sbronzo che tanto finché non uccidi nessuno è tutto un godimento, poi s'è reso conto di averla detta un po' troppo grossa e ha detto che uno può morire per il destino cinico e baro (testuale: "Noi cerchiamo sempre una causa [...] è una caratteristica prettamente umana! Ma, purtroppo, la verità è che spesso gli incidenti e le disgrazie non hanno nessun motivo razionale" ergo? Guida sbronzo che tanto se deve capitare, capita?) e ha citato un passo di Shakespeare che non c'entrava una mazza ma faceva molto colto.
Il vortice di follia si è autoalimentato, persino rinvigorito dalla spinta dei fan. Ultimamente s'è messo in testa di guidare una crociata contro "la satira che non è satira perché Vasco Rossi, noto autore satirico, ha detto che non lo è" e ha iniziato una lotta senza quartiere a chi l'ha "insultato" (cfr. con... ah già... avevo detto che non lo dicevo più).
Ma sempre con un occhio di riguardo a non passare per censore. E, se non vuoi passare per colui che vuol chiudere la bocca alla satira, è il caso che tu dica che chi ti attacca non fa satira.
Così il cantore della "vita maleducata" che "se ne frega di tutto, sì" è diventato d'improvviso un puritano quando gli han dato del "vecchio tossicomane" (be' non è la primissima volta che sento associare droga e il non più giovanissimo Vasco in vita mia) più altre cosucce che mai avrei letto se non avesse avuto la geniale idea di pubblicarle lui per poi dire di esser stato diffamato ("effetto Streisand" lo chiamano quelli che non hanno una vita sessuale).
Aspettate un secondo perché qui la cosa è avvincente. Nonciclopedia è aperta da anni ormai, penso di averla visitata due o tre volte in tutto e non ricordo di aver riso granché. Ora tutti hanno letto ciò che c'era scritto in quella pagina, anche con aggiunte fatte dall'avvocata di Vasco (che, pare, si sia inventata di sana pianta alcuni insulti in realtà non presenti nella pagina).
Quindi l'eco mediatica della faccenda per cui Vasco chiedeva i danni d'immagine era passata da 1 a 100 in poche ore... grazie al geniale Vasco.
Come in ogni thriller che si rispetti, però, ecco il colpo di scena: Vasco dice che tutto sommato questi ragazzacci di Nonciclopedia hanno fatto una cazzatina, ma vista la loro buona volontà, niente denuncia. Tarallucci e vino. E chiusa così.
Ciò che non ti aspetti è che ieri sera, complice un pasto probabilmente troppo pesante, Vasco Rossi torni a dire che quelli di Nonciclopedia non fanno satira, perché sono volgari.
Quindi in pochi giorni è passato dall'odio, all'amore al nuovo odio.
Un ultimo quesito.
Vasco Rossi:
Scrivere in forma anonima (...) NON è libertà di espressione o di parola.
(...) Cari i miei “brufolosi e ignoranti ragazzini”, fatevene una ragione.
Non è della mia reputazione o della mia immagine che si tratta.Sapete quanto me ne frega?
L'avvocatessa di Vasco:
in presenza di aggressioni gratuite e distruttive dell'immagine e della reputazione, chiunque si attiverebbe per impedirne la continuazione.

Da cui nasce spontanea la domanda:
Premesso che l'avvocato di Vasco vuole tutelare l'immagine e la reputazione di Vasco Rossi e Vasco Rossi dichiara: "Non è della mia reputazione o della mia immagine che si tratta. Sapete quanto me ne frega?", come mai Vasco stipendia un'avvocatessa per cose di cui lui stesso dichiara di non provare interesse?
E, soprattutto la domanda più importante:
Vasco puoi mica pagare anche me per nessun motivo particolare?





P.S. Mi sento di sconsigliare a chiunque di smezzare la aspirine col gatto. Siccome potrebbero avere effetti gravissimi sul gatto. E ridurvi ad uno stato larvale all'alba dei vostri 60 anni.
Siete avvertiti.