02/07/10

Le donne? Non mi piacciono. Sembrano checche.


Ricordo ancora quando la conobbi.
Lei era bella come la ragazza di un altro, dolce come uno zuccherino allo zucchero e intelligente come un ragazzo idiota... Bè, per alcune donne, questo è quasi un complimento.
Capii con uno sguardo che era la donna della mia vita. Quella che avevo cercato fin dall'inizio dei miei giorni. Quella che speravo esistesse, mentre mi coprivo, con i quotidiani del giorno prima, le erezioni che mi venivano ai giardinetti pubblici mentre guardando le madri chinate a raccogliere i giocattoli dei bambini.

Quando mi capitò in mano quello squallido giornaletto di annunci per "massaggiatrici particolari", non pensai assolutamente che la mia vita sarebbe potuta cambiare così radicalmente.
E invece eccomi lì, seduto ad un tavolino di un orrendo locale con un donna bellissima.
Una svolta non da poco se si considera che, di solito, io sedevo al tavolo per conto mio o con amici pregiudicati. E solo fino a quando il gestore del locale era distratto, perché, se si accorgeva che ero al tavolo mi mandava via. In malomodo.
Quel giorno il proprietario del locale era malato. Penso fosse candida o scolo o sifilide. O quasiasi altra cosa possa avergli attaccato quella troia della mia ex...

Fortunatamente, quel giorno, non ero al tavolo con i pregiudicati: io avevo lei.
E con lei parlammo dei nostri progetti, davanti ad una birra fredda. Io le parlavo del fatto che scrivo per mantenermi, lei del fatto che avrebbe voluto sposare un riccone per mantenersi. E per scoparsi il suo giardiniere. Così, giusto per ripicca.
"Lei sì che è una gran donna" pensai.

Presi un po' della mia birra e gliela offrii, giusto perché ci fosse un po' più di confidenza, lei iniziò a parlarmi della sua infanzia, dei suoi primi rapporti sessuali, dei primi rapporti sessuali avuti durante la sua infanzia, dei suoi ex , del fatto che nessuno l'aveva mai capita fino in fondo.... e del fatto che, una volta arrivati in fondo a lei, era difficile riuscire nel salto della quaglia. "Ed è perciò- mi disse- che mi hanno messo incinta". Pensate, era stata ingravidata da ben 4 sconosciuti.
Contemporaneamente.

Il figlio che nacque era di 4 etnie mescolate. Sembrava un cinese nero, ariano e mulatto. Si odiava. E odiava sua madre. E avrebbe odiato pure i suoi padri, se solo fosse riuscito a capire chi erano in realtà. Ma lei... bè... lei era splendida davvero. Un figlio di quel genere non avrebbe potuto minare il nostro splendido rapporto.

Lei mi guardò e mi disse "Se vuoi me, devi trovare un posto anche per mio figlio" io le risposi "Ho un pozzo, vicino casa mia, abbastanza profondo da essere sicuri non soffra quando toccherà il fondo". Lei mi sorrise, io le sorrisi e così ci baciammo.
In bocca aveva un sapore di succo di frutta lasciato al sole per l'intero Agosto del 2004 misto a escrementi di barboncino e bava di mucca. Un ottimo sapore.
Almeno rispetto a quello che dovevo avere in bocca io in quel momento. Fu un bacio dolce e appassionato.

Quando ci staccammo lei mi fissò e mi disse "Ehi! Stiamo correndo troppo! Basta! Io ho un figlio cui devo pensare". E così se ne andò via, correndo.
Io la fissai e le urlai: "Ma così mi tratti? Come puoi? Ora fai la star, ma quando ti ho conosciuta bevevi sperma di cane per scaldarti la gola!".
Lei si fermò un attimo nella sua corsa e mi disse "Ma se ci conosciamo da 3 ore?".
Io pensai "Appunto" ma non ebbi la forza di dirglielo perché avevo paura di ferirla. Mi uscì qualcosa tipo"Sei una cagna, ma ti amo".
Lei abbaiò e se ne andò.

Nessun commento:

Posta un commento